Uno dei principali disservizi segnalati dai clienti di telefonia, è quello dei costi non dovuti che si ritrovano in bolletta. In pratica, si tratta di un ventaglio di addebiti, che vengono attivati senza l’autorizzazione del cliente. Ad esempio, un fenomeno molto fastidioso e diffuso, è proprio quello dell’attivazione dei servizi a pagamento non richiesti, come ad esempio i servizi di news, oroscopo o giochi. A volte, sono le stesse compagnie telefoniche, che in maniera autonoma, per errore o meno, decidono di attivare alcuni servizi a pagamento, i quali, dovrebbero essere attivati solo ed esclusivamente tramite l’esplicita richiesta da parte del cliente.
A tal proposito, tante richieste di assistenza per fronteggiare le diverse “attivazioni selvagge”, ci provengono da clienti Tim, i quali, dando uno sguardo più preciso alle loro fatture, hanno riscontrato la presenza di diversi costi non dovuti in fattura. Stando a tutte le segnalazioni che sono arrivate da parte dei clienti Tim, le principali richieste di assistenza, sono per l’attivazione dei seguenti costi non dovuti:
- Tim vision
- Consegna elenchi telefonici
- Mondo Disney
- Fatturazione 28 giorni
Ma andiamo per ordine, e cerchiamo di capire cosa sono, come si attivano e quali sono i costi di tali servizi, attivati senza l’autorizzazione dei clienti.
Costo non dovuto in fattura Tim Vision: Che cos’è?
Tim Vision, è la piattaforma on demand del gruppo Telecom Italia, e può essere paragonato ad una sorta di Netflix, a disposizione dei clienti Tim. Tale servizio, è disponibile per tutti i clienti di rete fissa Tim, ed è attivabile grazie all’installazione di un decoder predisposto per Android Tv, trasformando la televisione in una smart TV.
Costo non dovuto in fattura Tim Vision: Quanto costa?
Tim Vision, è offerto in abbonamento mensile al costo di 5€. Invece, per i clienti Tim che attivano Tim Vision registrandosi da mobile tramite l’installazione dell’app, il costo viene ridotto a soli 2,50€ al mese. Se poi si utilizza Tim Vision dalla Tv di casa, e si dispone della rete fissa Tim, è possibile acquistare il decoder Tim Vision a rate mensili a soli 2,99€ al mese per 48 rate mensili.
Costo non dovuto in fattura Tim Vision: Come disdire l’abbonamento
Per i clienti di linea fissa Tim, è possibile disattivare l’abbonamento Tim Vision chiamando il 187. Un operatore, vi spiegherà il da farsi ai fini della disattivazione. Mentre, per i clienti di telefonia mobile, è possibile disattivare l’abbonamento direttamente sul sito tim.it, chiamando il 119, oppure tramite l’app se si è acquistato l’abbonamento tramite il credito residuo.
Fatta questa doverosa panoramica su Tim Vision, vi diciamo, che spesso, i clienti di rete fissa Tim, si sono ritrovati attivati tale abbonamento senza averne fatto esplicita richiesta. Addirittura, i clienti interessati da tale fenomeno, anche senza aver fatto richiesta di attivazione, si sono visti recapitare fino a casa il decoder per attivare Tim Vision. Ovviamente, dopo la sorpresa iniziale dell’arrivo del decoder senza averne fatta richiesta, controllando la fattura Tim, tali clienti, hanno riscontrato in fattura sia il costo dell’abbonamento di Tim Vision che di quello del decoder. Di conseguenza, i clienti che hanno subito tale attivazione coatta da parte di Tim, hanno subito restituito il decoder, chiedendo anche il giusto rimborso per i costi non dovuti in fattura.
Purtroppo, non sempre la Tim si è dimostrata molto disponibile nel riconoscere ai propri clienti tali rimborsi. Cosicché, tanti clienti Tim, hanno richiesto l’assistenza gratuita online di disserviziotelefonico.it., associazione a tutela dei consumatori con assistenza gratuita.
Costi non dovuti in fattura Tim: Consegna elenchi telefonici
Recentemente, tanti clienti del gestore telefonico Tim, si sono accorti di un costo non dovuto in fattura davvero “fuori dal tempo”. Nel senso che, il costo di cui stiamo parlando, è quello relativo alla “consegna degli elenchi telefonici” da parte di Tim. Per coloro che non lo sapessero, perché molto giovani, negli 80’ e 90’, prima dell’avvento della tecnologia e di internet, vi era la consuetudine di ricevere a casa gli elenchi telefonici, con sopra i numeri di telefono fisso di tutti i residenti dei comuni della provincia di appartenenza.
Col passar tempo, tale abitudine è stata abbandonata, infatti, ad oggi, la consegna degli elenchi telefonici non avviene più. Ma purtroppo per i clienti Tim, l’abitudine di addebitare direttamente in fattura il costo della consegna degli elenchi telefonici, non è stata abbandonata. A tal proposito, tanti clienti Tim, dando uno sguardo alle fatture, si sono accorti che la Tim sta continuando a far pagare il costo per la consegna degli elenchi, anche se tale consegna non avviene più da anni.
Di conseguenza, i clienti che hanno subito tali addebiti, hanno cercato di essere rimborsati dalla Tim, ma anche in questo caso, la Tim non sempre si è resa molto disponibile a rimborsare i propri clienti per tali costi non dovuti in fattura. Quindi, per ottenere il giusto e meritato rimborso, i clienti Tim, si sono visti costretti a rivolgersi ad associazioni a tutela del consumatore, come disservziotelefonico.it, che tutelano i diritti dei consumatori in modo del tutto gratuito.
Costo non dovuto in fattura Tim: Fatturazione 28 giorni
Il fenomeno della fatturazione a 28 giorni, ha coinvolto non solo la Tim, ma bensì anche tutti gli altri gestori di telefonia fissa. Infatti, tale costo non dovuto, è molto particolare, e risale precisamente al periodo che va da Aprile 2017 ad Aprile 2018.
Come funziona la fatturazione a 28 giorni?
In pratica, durante il periodo di cui sopra, le varie compagnie di rete fissa, hanno messo in atto una strategia commerciale, definita spesso come quella di “fare cartello”. Ovvero, si tratta di una strategia commerciale, che vede coinvolti i principali providers di un settore commerciale, in questo caso quello delle telecomunicazioni, che con un accordo generale tra le parti, scelgono di somministrare un prodotto o servizio, con un prezzo o una modalità di somministrazione che può andar bene a tutti, cercando di non farsi una guerra spietata fra loro. In questo modo, chi non potrà adeguarsi alle scelte dei più forti, avrà di conseguenza molto meno mercato, in quanto non potrà essere competitivo come i più forti, e verrà lentamente escluso dalla competizione.
Nel nostro caso specifico, la strategia del “fare cartello”, è stata applicata nel calcolo delle fatture dei clienti dei principali gestori di telefonia. In pratica, la Tim, la Vodafone, la Wind, la Tre e Sky, decisero di cambiare i termini della fatturazione, fatturando i loro clienti non più alla naturale scadenza del mese, ma bensì, accorciando il calcolo della fatturazione al 28esimo giorno del mese.
Dov’è il raggiro delle compagnie?
A prima impatto, sentendo che la fatturazione è stata accorciata al 28esimo giorno del mese, ingenuamente, una persona potrebbe pensare che ci possa essere un risparmio, ed invece non è così, anzi. Infatti, il problema è che, è vero che il conteggio del mese corrente viene chiuso al 28esimo giorno, ma purtroppo, quei 2 o 3 giorni che mancano per la fine naturale del mese, non è che vengono abbonati, ma a partire dal 29esimo giorno, riparte il conteggio del nuovo mese, senza attendere l’effettivo inizio del mese che partirebbe il 1’ del mese successivo. Quindi, il 29esimo giorno del mese, diventa così il primo giorno del mese successivo, ed andando avanti in questo modo, alla fine dell’anno, vien fuori una 13esima mensilità, che non è per niente dovuta. A tal riguardo, da parte dei vari clienti, sono arrivate tantissime segnalazioni presso le autorità competenti, tra cui l’AGCOM, la quale, a seguito dell’indagine svolta, ha ritenuto di multare tutti gli operatori, in parti diverse, con l’obbligo di rimborsare tutti i clienti in modo automatico.
Purtroppo, nonostante l’intervento delle autorità, le compagnie telefoniche non hanno rispettato quanto deliberato dall’AGCOM, ritardando notevolmente i rimborsi previsti. Anzi, tanti clienti, non risultano ancora esser stati rimborsati dalla propria compagnia telefonica. Quindi, per ottenere un rimborso che spetterebbe per legge, i clienti non ancora rimborsati, si sono rivolti alle associazioni di riferimento per ottenere la giusta tutela.
Costi non dovuti in fattura: Mondo Disney+
Per tutti i clienti di rete fissa Tim, è possibile usufruire della promozione per l’attivazione di Mondo Disney+ al prezzo di 6,99€. Di tale promozione, ne potranno usufruire anche coloro che non sono clienti Tim, a patto che ci sia contestualmente l’attivazione della rete fissa Tim. Anche per questo tipo di abbonamento, diversi clienti Tim di rete fissa, si sono ritrovati addebitati il costo di Mondo Disney+ senza averne fatta richiesta tramite i canali ufficiali Tim. Quindi, anche in questo caso, qualora doveste riscontrare l’addebito di Mondo Disney+, potete tranquillamente richiedere il rimborso della cifra sottratta, e come recedere da un contratto Tim senza pagare penali.
Detto ciò, nel caso abbiate avuto qualsiasi tipo di problema con il vostro gestore telefonico, o abbiate notato in fattura dei costi non dovuti che avete già pagato, non esitate a richiedere l’assistenza gratuita di disserviziotelefonico.it tramite il modulo di contatto online. Una volta inoltrata la vostra richiesta di assistenza, verrete ricontattati da un operatore per il prosieguo dell’assistenza.