Da quando internet è nato, è stato davvero sfruttato ed utilizzato per tanti scopi differenti: Da una semplice comunicazione di poche parole, si è passati allo streaming, ai social network e al rendere internet il terreno su cui far sorgere un’azienda. Internet è arrivato in ogni casa, azienda o famiglia, e questo gli ha permesso di imporsi come il nuovo media su cui appoggiarsi per lanciare il proprio business online.
I numeri lo spiegano: sono più di 31 milioni gli italiani che accedono almeno una volta al mese ad internet; mentre la media del tempo trascorso online è di 45 ore (fonte: La Stampa).
Dopo l’entusiasmo iniziale, infatti, si è subito pensato a come poter monetizzare questo media. Da uno sparuto gruppetto di nerd incalliti e dal profilo molto tecnico, internet è diventato casa di chiunque intendesse vendere i propri prodotti o servizi, e si è sempre più resa evidente la necessità di figure professionali specializzate nella pubblicità online, o web marketing. L’arrivo dei social media e degli smartphone hanno fatto il resto. Internet è ovunque. Una vendita è ovunque.
Quali sono però le professionalità richieste da questo nuovo media? Cosa può fare un’azienda per lanciare la propria presenza online? Ecco alcuni spunti di riflessione:
Sfruttare i motori di ricerca per vendere
Alzi la mano chi non conosce Google. Da quando Larry Page e Sergey Brin lo hanno creato, internet non è stato più lo stesso.
Con il senno di poi, non avrebbe potuto essere altrimenti: nel 2016 la stessa azienda ha stimato di aver elaborato circa 2 miliardi di ricerche all’anno a livello mondiale, e i numeri sono sicuramente cresciuti.
Questo fa intuire l’enorme impatto che questo media ha sulla vita delle persone, e conseguentemente sui loro acquisti. Voglio comprare dei biglietti? Chiedo a Google. Voglio un nuovo paio di scarpe? Eccole! Voglio una cassa di ottime arance biologiche? Le posso comprare su internet.
Perché la magia accada, tuttavia, occorre che l’azienda sia trovata facilmente sui motori di ricerca, e per raggiungere questo scopo si possono percorrere 2 strade: SEO o SEA
SEO: Ottimizzazione per i motori di ricerca
Ottimizzare il proprio sito per i motori di ricerca permette di sfruttare la ricerca organica (che potremmo definire gratuita, anche se non è propriamente corretto) per vendere grazie al proprio sito.
Investire nel posizionamento di un sito non è mai una cattiva idea, perché il miglioramento del posizionamento si basa sul valore offerto all’utente. Creare un sito veloce, perfettamente usabile sia da desktop che da mobile e ricco di materiale utile all’utente non può che fare bene non soltanto al posizionamento sui motori di ricerca, ma all’esperienza di lettura o di acquisto di ogni utente, a prescindere dal canale di scoperta. Approcciarsi all’online marketing in ottica multicanale, infatti, è sempre un’ottima strategia.
A tal proposito, è bene ricordare che, anche per un e-commerce, è importante portare il blog in azienda tramite un’adeguata strategia di content marketing, che possa individuare non soltanto gli argomenti importanti da trattare, ma anche la giusta audience cui sottoporli, e misurare il ROI dell’attività di Content Marketing.
SEA: Pubblicità sui motori di ricerca
Oltre al posizionamento SEO, è possibile anche fare pubblicità a pagamento sui motori di ricerca, tramite alcune piattaforme create e gestite dagli stessi o da società terze specializzate:
- Google Ads
- Bing Ads
- Google DoubleClick
- Agenzie terze come Criteo; OutBrain; Ligatus; ecc…
Queste piattaforme permettono di investire il proprio budget pubblicitario in maniera controllata sui canali online, tentando di ottenere sempre il miglior ritorno dell’investimento. Naturalmente, si tratta di piattaforme che hanno bisogno di un piano di investimento per funzionare.
No. Pensare di svoltare il destino del proprio business con 50€ al mese non è assolutamente realistico, nemmeno per il fantasmagorico mondo dell’online marketing.
Vendere con i Social Network
Dopo i motori di ricerca, a partire dal 2009 hanno iniziato ad affacciarsi alla scena i social network come Facebook o Instagram. Grazie al sempre maggior numero di iscritti che passano il loro tempo su queste piattaforme, i social sono diventati un ottimo canale tramite cui ampliare la propria comunicazione in ottica di marketing e di vendita.
Ogni social è corretto per ogni azienda? Non proprio.
Ognuno di questi canali, infatti, ha dinamiche proprie e algoritmi di funzionamento proprietari, che modificano di conseguenza l’utenza attiva sulla piattaforma, e soprattutto le informazioni cercate e ottenute tramite questa.
È sempre importante creare una strategia e identificare il pubblico con cui si intende parlare, prima di scegliere il social network di riferimento, così che il proprio investimento sia sempre fruttifero.
È sicuramente ciò che hanno fatto queste PMI, e qui ci sono ottimi esempi di come usare Instagram in azienda, mentre qui trovi la nostra guida per aziende ad Instagram.
Un altro media espressamente pensato per il lavoro e le relazioni lavorative è LinkedIn, che però non deve limitarsi ad essere una vetrina o un ulteriore luogo in cui postare il proprio CV; ma un luogo in cui presentarsi al mondo del lavoro in maniera attiva e intessere conversazioni con possibili acquirenti.
Insomma le possibilità sono tante e variegate. Un bravo Digital Strategist portrà senza dubbio consigliarti la migliore soluzione per te. Ricorda sempre che è importante anche avere al tuo fianco un bravo legale perché la tua azienda possa tutelare il marchio online.